sabato 19 novembre 2016

RECENSIONE Scrivere è un mestiere pericoloso di Alice Basso

Buonasera readers!
Cosa fate di bello questo sabato? Da me piove a dirotto e con questo tempaccio non si può far altro che stare in casa, un'occasione in più per recuperare serie TV e libri arretrati e io ne approfitto per postarvi una nuova recensione! 


Titolo: Scrivere è un mestiere pericoloso
Autore: Alice Basso 
Casa editrice:Garzanti 
Pagine: 341

Trama
Un gesto, una parola, un'espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con se stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca. Un'impresa quasi impossibile, perché Vani non ha mai preso una padella in mano. C'è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vàzquez Montalban, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l'altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l'affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto.

Vani Sarca is back! 
Dopo aver letto il primo libro di Alice Basso, L'imprevedibile piano della scrittice senza nome, sono rimasta incantata dal suo modo di scrivere e dal personaggio di Vani, per cui non ho resistito e al diavolo i buoni propositi librosi l'ho acquistato e letto subito ovviamente! 

Il libro inizia dagli avvenimenti del precedente romanzo, Vani è diventata collaboratrice del commissario Berganza, si è finalmente vendicata del suo ex fidanzato ed è riuscita anche ad ottenere un aumento dalla casa editrice.
Purtroppo il suo nuovo incarico come ghostwriter non è decisamente nelle sue corde, perché dovrà scrivere un libro di cucina! 

Vani che ha il frigo pieno di birre scure e patatine al formaggio si ritrova a scrivere un libro di ricette e racconti dell'anziana cuoca della famiglia Giay Marin, famosi stilisti torinesi. 


“Devo avere sviluppato una specie di immunità, oppure il mio fegato è un vero amico su cui contare. Il cuore è sopravvalutato, il fegato è la chiave, parola mia.”

Come sappiamo la nostra protagonista attira guai, l'adorabile cuoca si dichiara colpevole di un omicidio commesso molti anni prima e ormai archiviato, Vani e il commissario non possono far altro che indagare trascorrendo il loro tempo tra frittate , torte alla nocciola e indizi. 


“Diventerò schizofrenica. Diventerò così schizofrenica che mi dividerò in due per meiosi. Anzi no, diventerò Miss Marple: metà Hercules Poirot e metà Nonna Papera. Lisbeth Salander un cazzo, Lisbeth Salander.”

Questo secondo libro mi è piaciuto più del precedente, perché ha approfondito il personaggio di Vani e grazie ad alcuni flashback del suo passato conosciamo meglio la sua famiglia e vediamo affiorare l'affetto e alcuni sentimenti che con il tempo ha  messo un po' da parte. 
È sempre molto diffidente, ma la sua piccola vicina di casa Morgana, la simpatica e irriverente cuoca Irma e il commissario Berganza riescono a penetrare lo scudo di cinismo e ironia che si è creata negli anni, sorprendendo anche se stessa!


“Io ho vissuto più avventure fatte e finite nei libri di quante ne abbia viste anche solo cominciare nella vita vera. Semmai è proprio la vita vera quella che rimane sempre lì appesa per aria, e solo una volta ogni eone va a parare da qualche parte. È nella vita che trama e intreccio il più delle volte lasciano a desiderare: nei libri, perlomeno in quelli buoni, tutto ha un coronamento, un senso. È un tale sollievo”

Il lato misterioso della storia mi è piaciuto molto, le indagini, la ricerca di indizi e i racconti della cuoca mi hanno coinvolta e ho trovato davvero tutto interessante. 

Anche in questo nuovo romanzo Alice Basso con il suo stile ha saputo dosare perfettamente mistero, ironia, simpatia e quella giusta punta di romanticismo. 
Mi piacciono le descrizioni dettagliate dei personaggi e delle interazioni tra loro, rendono tutto molto più realistico e sembra di essere lì con loro. 
È un libro che si legge bene e velocemente e ci fa venir voglia di leggere subito il seguito! 

8 commenti:

  1. Anche io l'ho letto di recente! Devo dire che per quanto mi sia piaciuto... io invece ho preferito il primo :3

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    1. Il primo mi era piaciuto molto ma questo per me ha qualcosina in più :-)

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  2. Ciao Lucia, anch'io leggerò presto questo romanzo, il primo mi era piaciuto molto!

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  3. Ciao Lucia, sono felicissima che Vani abbia colpito al cuore anche te <3 Alice scrive davvero benissimo e questa seconda avventura di Vani è stata davvero una bellissima riconferma per me <3

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    1. Hai ragione Ely, questo libro è una piacevole conferma! Sono curiosa di leggere il seguito :-)

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  4. Non sono ancora riuscita ad iniziare questa serie ma è in wish list e spero di riuscire a rimediare presto! :) Complimenti per la recensione :)

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