Iniziamo con il primo "La felicità è una pagina bianca"di Elisabeth Egan.
Alice Pearse vive una bella vita in periferia, un marito, tre figlie, un lavoro che ama che le consente di avere molto tempo libero e la passione per la lettura. E sarà proprio la lettura ad aiutarla quando il marito perde il lavoro.
Le difficoltà aumentano, e Alice decide di lasciare il suo lavoro part-time per un lavoro a tempo pieno con la Scroll, con l'obiettivo di inaugurare una catena di sale da lettura con caffè ed e-book che ben presto si ritrova a non essere il lavoro immaginato.
Le difficoltà aumentano, e Alice decide di lasciare il suo lavoro part-time per un lavoro a tempo pieno con la Scroll, con l'obiettivo di inaugurare una catena di sale da lettura con caffè ed e-book che ben presto si ritrova a non essere il lavoro immaginato.
L'inizio è decisamente promettente, molto scorrevole e si legge volentieri, ho trovato molto attuale il ruolo di madre lavoratrice che fa i conti con il mutuo e spese impreviste, ma dal momento in cui Alice mette piede alla Scroll tutto cambia, trovo noiose le descrizioni minuziose dell'abbigliamento o delle sale da lettura e ho trovato molta confusione tra gli argomenti sempre nuovi che non hanno però trovato conclusione.
In conclusione non mi ha colpito molto nonostante trovi il tema molto attuale.
In conclusione non mi ha colpito molto nonostante trovi il tema molto attuale.
Rose è una violoncellista di fama mondiale che lascia tutto e si nasconde a Villerude, luogo delle sue vacanze estive da bambina qui incontra Antoine, suo amico di infanzia innamorato di lei da vent'anni.
Quando Camille, il proiezionista del cinema Paradis muore, lascia ad Antoine il compito occuparsi del cane Nobody e del cinema. E cosi che Antoine si sostituisce a Camille, il quale gli appare tutte le volte che lavora al Paradis diventando una sorta di angelo custode, consigliandolo e spronandolo. Ma Antoine si sente inadeguato, finché il sindaco decide di vendere il Paradis all'uomo peggiore della cittadina, ed è lì che Antoine prende coscienza del suo ruolo nel mondo.
Quando Camille, il proiezionista del cinema Paradis muore, lascia ad Antoine il compito occuparsi del cane Nobody e del cinema. E cosi che Antoine si sostituisce a Camille, il quale gli appare tutte le volte che lavora al Paradis diventando una sorta di angelo custode, consigliandolo e spronandolo. Ma Antoine si sente inadeguato, finché il sindaco decide di vendere il Paradis all'uomo peggiore della cittadina, ed è lì che Antoine prende coscienza del suo ruolo nel mondo.
Ho atteso tanto questo romanzo, ho amato il precedente di Vermalle, "la felicità delle piccole cose" e deve dire che le aspettative erano alte. Non ne sono rimasta delusa, ma questo romanzo mi ha lasciato l'amaro in bocca, è come se fosse incompiuto. Avrei preferito conoscere meglio Rose e Antoine, e soprattutto approfondire il motivo delle visioni di Camille, pagina dopo pagina mi ponevo domande alle quali non ho trovato risposta. Non mi sono affezionata a loro come invece mi successe con Frederic, ma non me la sento di sconsigliarlo al contrario, vorrei sapere chi lo ha letto cosa ne pensa e consiglio entrambi i romanzi.
La copertina del primo libro è davvero particolare! Probabilmente non dovrei giudicare un libro dalla copertina, ma se la vedessi in libreria mi fermerei sicuramente per leggere la trama ;)
RispondiEliminaAnche il sencondo libro sembra carino, ma diciamo che fa parte di un genere di libri che non prediligo.
È stata proprio la copertina a invogliarmi, e poi quando ho letto che trattava della passione per i libri non ho resistito! Sul secondo invece è stata più curiosità dettata dal fatto che avevo già letto qualcosa di suo, ma devo ammettere che con il primo è riuscita di più :)
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